lunedì 25 gennaio 2010

guerra

é vero,
il tempo indebolisce i talenti che abbandoni
uccide piano le passioni che non coltivi
spegne i sogni e l'entusiasmo

ti trovi di botto senza luce
privato di qualcosa in cui credere

e ti accorgi che cercavi l'oro
e non lo hai trovato

e la corsa ti ha stancato
e non ne hai voglia piú

non hai voglia di cercare
di conoscere
di fare.

e ti lasci cadere su un divano
bombardato dal mondo

come un paese in guerra
una guerra non voluta
subita senza reagire
aspettando che passi.

mercoledì 20 gennaio 2010

Il Parassita

Per quale motivo chiamiamo democrazia un sistema basato su UN voto ?
un voto ogni 5 anni, che delega una MINORANZA a prendere decisioni per tutti;

un contenuto numero di cittadini che non conosciamo personalmente, che entrano nelle nostre case solo attraverso i filtri del VIDEO o della CARTA STAMPATA.
Diamo voti come compriamo prodotti, prendiamo decisioni viziate da campagne elettorali basate sul MARKETING, sullo studio del CONSUMATORE.

E cosí si creano 2 comunitá ben distinte: Il POTERE e i VoTanti.

Come possiamo pensare che i primi possano minimamente conoscere le necessitá dei secondi:
come possiamo pensare che le decisioni che prendono (in buona fede o meno) siano al servizio dei tanti quando le differenze sono cosí abissali ?

Quando i primi sono una CLASSE PRIVILEGIATA e i secondi NO.
Quando i primi hanno l'autista e i secondi la scheda carburante.
Quando i primi investono pesante e i secondi hanno il conto in posta.
Quando i primi FANNO E VOTANO LE LEGGI e i secondi possono al massimo ESPRIMERE PARERI.

E sui media é di scena lo show, l'eterna propaganda, il continuo proporsi come soluzione, il "noi siamo meglio di loro".
E noti gli atteggiamenti accattivanti, gli sguardi ammaestratori, la confidenza con le telecamere, la quasi sempre perfetta scelta di tailleur e cravatte.

E un altro show va di scena a Roma: fascisti, comunisti, materialisti, idealisti, capitalisti, centristi, populisti, socialisti, giustizialisti e paraculi
nella bagarre di contrasti, compromessi, sottili bastardate e giochi di potere.

E poi ci siamo noi,
un altro pianeta.

spazi perduti

ne comici un'altra
e sai giá come finisce

oramai immobilizzato
da un quotidiano vortice,

triste, invecchiato
inutilmente cinico.

mezzo sorriso alzato
a segnalare sicurezza,

ingannando te stesso
intrappolato dall'attesa,

e uno sguardo calmo
tradito dai nervi tesi.

soffocato dall'ipocrisia,
ucciso dall'indecisione.

domenica 10 gennaio 2010

tempi futuri

unghie sporche di consumo
mani stanche dall'improprio uso
di troppe cose

e poi il chiasso
mescolato al fumo di giornate amare
che velocemente scorrono

e sembra il tempo
in perenne gara con l'essere

un eterno sorpasso
che non sappiamo accettare
e non vogliamo lasciare sparire

anime chiuse
anime mute
anime perse