venerdì 7 novembre 2008

360/2

Sto comunque percorrendo la strada verso un sogno, non so dove mi porti, mi faccio trascinare da un onda piacevolmente anomala. Lascio il passato alle spalle e non oso predire cosa verrà. Provo a vivere ogni attimo motivato da un ritrovato entusiasmo; nonostante la bassa energia del momento non posso essere che positivo.
Dopo tutto siamo fortunati: viviamo.
La morte di mio padre ha cambiato molte cose.
La tristezza di averlo perso sembra bilanciata da una serenità di base, a volte lo sento vicino.
A volte.
Tra l'altro sono pronto a ripartire, a giocare di nuovo col mondo.
Questo posto mi opprime, mi delude, spesso mi disgusta; poi mi accorgo che forse non è il posto, non la gente, ma nient'altro che me, che non c'azzecco proprio a stare qui.
Provo ad avere l'attitudine giusta ma niente.
Così da cadere in una a me nota apatia, quasi comoda.
Tanto che per un pò ci rimango. E' un pò come fosse il mio letargo. Un letargo dell'anima, dove si spegne, o meglio funziona a bassa frequenza disturbata costantemente da un rumore di sottofondo, sempre più invadente, tanto da confondermi e farmi dimenticare che cosa sono.
Ma intanto vivo, ed è bene.