piano concerto nelle cuffie, kafka on the shore sotto agli occhi,  il bianco e giallo della stazione a woolwich e la settimana di duro  lavoro alle spalle.
e sembra siano passati quattro giorni da domenica scorsa, lo so che  è venerdí sera ma già da ieri avevo la sensazione di aver perso un  giorno.
non di certo lunedí; lunedí me lo ricordo bene, mi sembra ancora di  poter assaporare i vini e le pietanze di quella fantastica cena.  martedí ? può darsi.. ma no, dopo il sushi take away stavo male e una  sosta liberatoria nelle toilette di un parco mi ha rimesso quasi a  nuovo; un peccato però uscire dal gabinetto e finalmente capire da dove  venivano quei rumori molesti..vecchio sporcaccione masturbandosi al  pisciatoio..! e la mini dal meccanico mercoledí, il concerto ieri sera..
e poi oggi.
l'uomo non vive, percepisce; un po' come quando giudica, opina o compra con gli occhi.
e allora il vino diventa pregiato, le cose acquisiscono valore e il tempo si elasticizza un po'.
lei a fianco, chaplin alla tv, inizia the kid.
ho bisogno di eterno.
 
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